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The Long and the Short of it!
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- Pubblicato Giovedì, 26 Luglio 2012 13:57
- di Paolo Tartaro, Alessandra Pelini e Marzia Miodini
Storia
Due sole sono le varietà di mantello nella razza Chihuahua: sia il pelo corto che il pelo lungo sono da considerarsi ”retaggio autentico” di tipo.
Inutile quanto fine a se stesso è il disquisire su chi sia nato prima- se l’ uovo o la gallina- poiché entrambi i mantelli fin dagli albori della razza sono stati presenti e sin dalle prime importazioni dal Messico si ha testimonianza di soggetti sia a pelo lungo che a pelo corto – frutto degli accoppiamenti tra quest’ ultimi spesso cuccioli a pelo lungo. Proprio per le scarse conoscenze che in passato si avevano delle leggi che regolano la trasmissibilità genetica del mantello, nella fase pioneristica dell’approccio alla razza qualche allevatore ha persino accantonato cucciolate ove si presentassero soggetti a pelo lungo credendoli prodotto di incroci indesiderati, mentre altri allevatori, comprendendone l’uguale tipicità, erano addirittura convinti che il Chihuahua arcaico fosse a pelo lungo.
Più realisticamente ci è dato a pensare che l’insieme eterogeneo di piccoli cani che hanno dato origine alla razza - che il Giudice, allevatore e cinologo James Watson già nella seconda metà dell’ Ottocento ci descrive sì di varie tipologie ma accomunati tutti dalla piccola taglia e dalla persistenza della fontanella, unico vero segno distintivo - abbiano posseduto nel proprio patrimonio genetico, oltre al gene dominante del pelo corto, anche il gene recessivo del pelo lungo.
Diatriba storica, resta comunque da sfatare l’ errato convincimento, serpeggiante purtroppo tutt’ora anche tra le fila di Esperti Giudici e/o Allevatori, che il pelo lungo sia stato immesso in questa razza grazie ad ibridazioni con Pomerania o Papillon, non mancando fonti storiche, iconografiche e bibliografiche, a rendere palese questa falsa credenza.
Conosciuta ai primi del Novecento con il nome di Mexican Toy Sheperd, la razza Chihuahua ha sin dagli inizi presentato la varietà a pelo lungo, a cui Carranza, moderno progenitore della razza, apparteneva.
Carranza, assieme ad altri Chihuahua, fu acquistato dalla coppia Winster- Stewart in occasione di un loro viaggio in Messico, che con questa importazione negli USA hanno dato grande contributo alla nascita del Chihuahua moderno, così come oggi lo conosciamo. Difatti da Carranza derivano linee di sangue importanti, tra cui la Meron, la cui progenie già calcava i ring negli anni 20 e 30 e che ritroviamo ancora in pedigree degli anni 50-60 in USA nonché in quelli dei primi soggetti da qui importati in Inghilterra.
Inoltre da ricordare come le prime tre cucciolate iscritte nel registro AKC fossero nate da un maschio a pelo lungo accoppiato ad una femmina a pelo corto- ancora a suffragare come il pelo lungo sia carattere tipico e non il frutto di un meticciamento.
Inizialmente poco conosciuta,apprezzata e ricercata la varietà a pelo lungo è comunque già presente nel primo Standard redatto nel 1923 dal neo fondato Chihuahua Club of America che già ammetteva nella razza le due attuali varietà. Omissis in quello del 1929, gli Standard successivi, da quello del 1942 a quello attuale, prevedono sempre le due varietà di mantello, anche se non ancora suddivise in sede di giudizio, separazione che invece fu approvata nel 1952 dal Consiglio Direttivo dell’ AKC, dando così impulso alla sua selezione da parte dei suoi estimatori già numerosi. Che la varietà a pelo lungo fosse già apprezzata fuori e dentro i ring ce lo dimostra la conquista del titolo di Riserva in una importante esposizione del 1927 ottenuta dalla femmina Mariposa, soggetto di grande tipicità, al cui successo seguì quello di Curli, maschio sempre a pelo lungo, che ottenne il titolo di Migliore di Razza nel 1929, mentre Ch. Nellistar Schaefers Taffy Boy importato dagli USA divenne Campione nel 1956 in Inghilterra.
Quanto all’Italia la prima allevatrice ad aver introdotto, importato dal Regno Unito, due soggetti a pelo lungo di importante genealogia, il maschio Happyvally Viceroy e la femmina Juarez Paquita, fu la nobildonna di origine svedese Ingrid Bylund nel 1985, anche se fino agli anni ’90 questa varietà era davvero poco conosciuta ed apprezzata.
Il primo paese a proibire l’interbreeding fu la Nuova Zelanda nel 1975, a cui seguirono l’Inghilterra e l’Australia nel 1978.
Nel nostro paese è ammesso l’accoppiamento tra le due varietà benché l’ interbreeding per un breve periodo di tempo fosse stato vietato. Fa parte della nostra più recente storia cinofila di Club la lettera che il 6 Marzo 1996 Guido Tabarelli Dè Fatis, presidente della Sezione 4 – Chihuahua- nonché tra i primi allevatori di questa razza nel nostro paese, ebbe ad inoltrare al Compianto Professor Nicola Arini, presidente del Club Cani da Compagnia(C.C.C.), per richiedere l’ abrogazione del divieto quanto l’ accoppiamento pelo corto/pelo lungo, richiesta accolta dal C.C.C. e poi dall’ E.N.C.I.
A questa richiesta di abrogazione sono comprensibilmente addotti tali giustificativi: la possibilità di usufruire di maggiore pool genetico potendo utilizzare in riproduzione soggetti a pelo lungo nati da pelo corto, il miglioramento dello standard medio di razza quanto a morfologia e a temperamento, nonché riporto testualmente le parole di Dè Fatis “ come è noto, i soggetti a pelo lungo, nati da ambedue i genitori a pelo corto o incroci misti, risultano veri peli lunghi “.
Anche negli States, patria della razza, l’accoppiamento tra soggetti a pelo corto e pelo lungo è sempre stato ammesso nonché è prassi consolidata. Riguardo alla realtà dell’allevare, le posizioni contrarie all’interbreeding trovano ragion d’essere nella salvaguardia del pelo corto, considerato da questi varietà pura, mentre chi sposa la tesi contraria opera nel convincimento che proprio dall’incrocio tra le due varietà ne possano beneficiare entrambe. Non a caso è spesso e volentieri constatabile che Chihuahua pelo lungo di manto corretto e tipico originino da soggetti a peli corto. Resta il fatto che l’allevatore competente e serio cercherà di portare beneficio ad entrambe le varietà attraverso i pregi dell’una e dell’altra.
Genetica
A proposito dell’ inter breeding tra varietà a pelo corto e a pelo lungo un piccolo accenno va alla trasmissibilità genetica di questo carattere in quanto la lunghezza del mantello è determinata da due geni che i cuccioli ereditano rispettivamente da entrambi i genitori. Per affrontare l’ argomento occorre accennare alla struttura della molecola che contiene le informazioni di tutte le funzioni e sostanze di un vivente cioè del DNA ; questo è composta da due catene elicoidali avvolte attorno al proprio asse e tenute assieme da legami ad idrogeno dove un dato suo segmento, di lunghezza variabile rispetto all’ informazione che esso deve contenere, va a costituire un gene. Ciascun gene è quindi l’” unità ereditiaria” che contiene tutte le informazioni per un certo carattere fisico o comportamentale e nella riproduzione sessuata l’ embrione acquisirà metà del proprio codice genetico dal padre e metà dalla madre e le cui coppie di geni che codificano lo stesso carattere verranno dette alleli. Nel caso in cui gli alleli contengano le medesime informazioni per un certo carattere si dirà che il soggetto è omozigote per quel carattere, al contrario si dirà eterozigote per quel carattere qualora gli alleli portino informazioni diverse. L’ insieme di tutte le informazioni scritte nei geni formerà il genotipo mentre l’ espressione visibile e manifesta di queste informazioni costituirà il fenotipo. Fatta questa piccola e un po’ semplicistica premessa per chiarire il significato di termini che andremo sotto ad utilizzare torniamo adesso al nostro argomento: la trasmissibilità della varietà di mantello nel Chihuahua. Nel caso in cui un Chihuahua sia omozigote per quanto riguarda questo carattere non ci saranno dubbi sull’ espressione fenotipica, quindi ciò che sarà apprezzabile alla vista, in quanto se entrambi gli alleli contengono l’ informazione per il mantello a pelo corto il soggetto si presenterà sicuramente tale, così come ugualmente accadrebbe per il pelo lungo.
Diversamente sarebbe qualora gli alleli del soggetto preso in esame codificassero informazioni tra loro diverse per questo carattere (eterozigosi ): In questo caso uno dei due geni sarà dominante sull’ altro, detto per questo recessivo, in quanto il carattere dominante, agendo in aplosufficienza, sarà quello apprezzabile a livello fenotipico. Tenendo presente che il carattere pelo corto (detto L maiuscolo ) risulta dominante su quello pelo lungo (detto l minuscolo ), sono tre le situazioni che si possono riscontrare a livello genetico:
1) Potrebbe essere che il nostro Chihuahua sia omozigote per il “pelo corto” e possegga quindi per questo fattore 2 uguali alleli “ L L “. In questo il fenotipo “pelo corto “ corrisponderebbe al genotipo e in riproduzione questo soggetto ci darebbe tutti soggetti a pelo corto, anche se accoppiato ad un pelo lungo; verrebbero in questo caso generati cuccioli fenotipicamente “ L “ma che avrebbero nel proprio corredo genetico il fattore recessivo “ l ”, quindi portatori del carattere pelo lungo.
2) Mettiamo adesso il caso di trovarci di fronte ad Chihuahua eterozigote per il carattere lunghezza del pelo, dove il fenotipo pelo corto “ L ” non corrisponderebbe al genotipo che conterrebbe anche il carattere pelo lungo “ L l “. Essendo “ L “ dominante questa sarebbe la condizione manifesta ma geneticamente questo soggetto potrebbe produrre cuccioli a pelo lungo anche nel caso che fosse accoppiato con altro soggetto pelo corto, sempre che quest’ ultimo sia anch’ esso eterozigote per questo carattere. Difatti qualcuno dei cuccioli potrebbe ereditare una “ l “ dal padre ed una dalla madre ed ecco perché può accadere che da due genitori a pelo corto nascano a volte anche intere cucciolate “ l l “ a pelo lungo !
3) Il nostro Chihuahua potrebbe essere sempre omozigote ma questa volta per il carattere pelo lungo “ l l “, quindi sarebbe in omozigosi per questo carattere che abbiamo detto recessivo. Anche in questo caso il suo fenotipo “ pelo lungo “ non potrà che corrispondere al suo genotipo ed in riproduzione questo soggetto ci darebbe tutti soggetti pelo lungo se accoppiato ad un altro pelo lungo.
Verifica zootecnica
Il mantello del cane è uno dei fattori di tipo quindi: è bellezza relativa. Il mantello è costituito da peli.
In verifica zootecnica si valuta: la direzione, la lunghezza, il colore e la natura del pelo “tessitura”.La direzione del pelo dovrà essere valutata singolarmente regione per regione, essendo a conoscenza che esso non assume la stessa direzione in tutte le regioni.
La razza Chihuahua ha due sole varietà di pelo: corto e lungo, assolutamente facili da contraddistinguerle l’una dall’altra, anche se sotto il mantello di copertura, di entrambe le varietà, il Chihuahua conserva identiche caratteristiche morfologiche.
Ambedue le varietà di pelo si mostrano con l’asse del pilifero in linea dritta senza nessuna deviazione dal suo asse, solo nel pelo lungo è ammesso che sia leggermente ondulato, non deve mai essere riccio. La tessitura è morbida, setacea, liscio al tatto e intenso; specialmente sul corpo si presenta ben aderente, il mantello è lucido questa caratteristica facile da riscontrare soprattutto nei manti con colore scuro.
Nella razza chihuahua Il pelo è costituito da un doppio mantello: pelo di copertura e sottopelo, nell’osservazione di entrambe le varietà il pelo di copertura si presenta più corto nelle regione della testa, gola, ventre e nei quattro arti nello loro specifica porzione anteriore. Solo ed esclusivamente nella varietà pelo corto nella regione dell’addome il pelo può essere decisamente molto più corto (raso) con assenza di sottopelo.
Il sottopelo è moderato che si accentua nelle parti del collo, evidenziando un collare e della coda evidenziando una coda più folta e nella sotto-regione delle natiche. Un mantello senza o con eccessivo sottopelo non è corretto.
La distribuzione del pelo sulla coda le conferisce un aspetto leggermente "schiacciato" nella faccia ventrale dato che i peli che crescono ai lati, specialmente in prossimità della base sono generalmente più lunghi e vanno accorciandosi verso la sua estremità (punta). Questo aspetto schiacciato è dato dalla distribuzione del mantello non dalle vertebre coccigee è sempre stato considerato un tratto distintivo della razza “coda a tagliatella”.
Il mantello raso è totalmente differente dal mantello corto, nello specifico risulta essere molto aderente al corpo: facile da distinguere a prima vista. Il mantello del dobermann è raso. Nella razza chihuahua il pelo raso spesso conferisce alla coda un aspetto simile a quella di un ratto.
La varietà a pelo lungo, ha il pelo di media lunghezza, con presenza di frange lunghe sulle orecchie specialmente verso la base, sul collo e sul petto e dietro le zampe anteriori, sul lato caudale delle natiche (coulotte) e soprattutto sulla coda che deve essere molto guarnita e piena come un piumino, sul corpo di media lunghezza aderente al corpo con moderato sotto-pelo
Il chihuahua pelo lungo non dovrà mai avere un mantello eccessivamente lungo,
Le frange saranno più o meno abbondanti a seconda del sesso ( spesso con evidente dimorfismo sessuale), dell’età del soggetto e anche della stagione. Il maschio avrà una criniera molto più abbondante della femmina, e la sua coda sarà più facilmente simile al piumino desiderato dallo standard, un soggetto di tre anni avrà un mantello completamente formato.
Le femmine, spesso anche a causa delle mute di natura ormonale, non sempre avranno un mantello al massimo della condizione. In sede di giudizio sarà quindi opportuno valutare attentamente la corretta tessitura del mantello e non solo la lunghezza.
Tutti i colori sono ammessi in tutte le loro tonalità, pezzature e mescolanze di colore, escluso il colore merle che è considerato in difetto di squalifica.