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Oggi il Chihuahua non sorride più

Il cane occidentale traghetta verso l’oriente: fermiamo questa emigrazione!

Cercheremo di non commentare il nuovo standard (FCI 218 del 21.10.09) ma di esaminarlo, in modo verbale e figurato, facendo sempre riferimento agli elementi di cinognostica indispensabili per ottenere le caratteristiche richieste dallo standard stesso.

Nella classificazione morfologica il chihuahua viene descritto come tipo lupoide aberrante nano, dolicomorfo e brachicefalo. 

Analizzeremo in modo profondo come giungere ad osservare la sua espressione di tipicità relativa, la sua giusta armonia, il suo corretto movimento, la distinzione e i suoi pregi relativi e assoluti.
Ricorderemo, inoltre, le sue origini e la sua diffusione dal nuovo al vecchio continente.

Cenni storici

Il Chihuahua è l’unica razza canina indigena dell’emisfero occidentale. Le sue origini sono tanto misteriose quanto affascinanti. Molto probabilmente, hanno contribuito alla sua formazione gli antichi cani che hanno accompagnato la nascita, la crescita e la decadenza delle civiltà Tolteche e Atzeche. Evidenze archeologiche ci confermano che cani piuttosto piccoli erano usati sia a scopi religiosi che alimentari. Verosimilmente scampati alla distruzione da parte dei conquistadores, nel tempo hanno subito l’influsso dei piccoli cani al seguito degli spagnoli e dei commercianti cinesi. A metà del 1800 un cane molto simile a quello che conosciamo oggi fa la sua apparizione ai confini del Messico, tra Texas e Arizona.
I turisti e gli uomini d’affari americani acquistavano, come souvenir, questi piccoli cani dai contadini messicani. Proprio in quel tempo nasceva l’interesse per il cane, per la selezione delle razze e per le esposizioni, così appassionati cinofili statunitensi si sono dedicati alla selezione di questo cane fissandone le caratteristiche desiderate.
Nel 1923 viene redatto il primo Standard e l’anno successivo il Chihuahua viene riconosciuto dall’American Kennel Club. Dal quel momento la razza conquista sempre più i cinofili statunitensi raggiungendo un livello di popolarità che la ha portata ad essere tra le dodici razze più allevate. Dopo la seconda guerra mondiale comincia a diffondersi oltre oceano, dapprima in Inghilterra e poi in tutto il mondo, conquistando sempre più appassionati.

LA DIFFUSIONE IN ITALIA

I pionieri della razza in Italia furono i Conti Giovanni e Licia Lanza di Mazzarino che, a partire dalla fine degli anni ’50, importarono i primi esemplari e iniziarono ad allevarli sotto l’affisso “Del Brusuglio”. Il cane, però, resta praticamente sconosciuto ai libri genealogici ENCI fino al 1950 quando troviamo iscritti 5 soggetti; nello stesso anno sono proclamati campioni 3 soggetti d’importazione. 2 soggetti vengono iscritti nel 1956 e altri due nel ’57. 8 soggetti nel’62, 17 nel ’63, 8 nel 64, 23 nel ’65, 12 nel’66, nel ’91 155 pelo corto e 48 pelo lungo, nel ’96 260 a pelo corto e 90 a pelo lungo.

Dalla metà degli anni ’90 inizia una sempre crescente diffusione della razza nel nostro paese. Nel 2000, con 364 soggetti a pelo corto e 190 a pelo lungo, possiamo parlare di un vero e proprio boom, con sempre crescenti successi dei Chihuahua di allevamento italiano nei ring di tutto il mondo.

Purtroppo, come sempre accade, il successo ha dei lati oscuri che nel nostro caso sono rappresentati dall’invasione di esemplari di scarso valore cinotecnico: Chihuahua immessi nel mercato da commercianti senza scrupoli e che rischiano di disaffezionare chi si avvicina per la prima volta a questa razza.

In Italia la razza è tutelata dal Club Cani da Compagnia dal 1963. Con 2000 iscrizioni al ROI nel 2009 il Chihuahua è la prima razza da Compagnia in Italia.

ASPETTO GENERALE - COMPORTAMENTO – CARATTERE
È il più piccolo cane del mondo. Sono molte le caratteristiche che rendono questa razza così peculiare rispetto a tutte le altre razze canine riconosciute. Il suo carattere è dinamico, vigile, vivace e molto coraggioso. Analizzeremo di seguito la sua testa, nelle proporzioni e nei profili, e la morfologia generale in modo dettagliato.
REGIONE DEL CRANIO
La regione craniale costituisce una delle due grandi regioni della testa e, insieme alla regione facciale, è di primaria importanza. La testa è considerata indice principale della razza o meglio: la testa è l’indice di tipicità di razza assoluto.
Il cranio non deve essere mai piatto, in assoluto, ma unicamente rotondo con fronte arrotondata, a forma di mela, largo principalmente fra i parietali e non fra i temporali e si dovrà notare un buono sviluppo trasversale.
Il comportamento dell’asse longitudinale superiore del cranio è parallelo con l’asse longitudinale superiore del muso, solo nel tartufo si noterà una leggera propensione verso l’alto che conferisce espressività di razza; questo profilo superore del tartufo è detto “bordo di piatto”
Acquisito il parallelismo degli assi superori cranio facciali, esaminiamo la depressione naso-frantale o “stop”: come abitualmente accade, da questi due assi paralleli avremo una depressione naso-frontale accentuata dovuta alla forma dell’osso frontale e all’abbassamento delle apofisi nasali e dalla mascella superiore a determinare lo stop.
Lo stop è molto accentuato, di circa 90 gradi. Questa regione deve essere larga, leggermente convessa al di sopra dell’inserzione del muso. I gradi della depressione naso-frontale sono determinati dall’angolo cranio-facciale che, dopo gli assi cranio facciali, determina il tipo della testa nella sua parte ossea.

REGIONE DEL MUSO (DETTA ANCHE FACCIA).
Confrontando un cane di razza Barbone e uno di razza Pechinese, si potrà notare molta disuguaglianza. Ma tra queste due morfologie di muso intercorrono molteplici tipologie. Per questo motivo la zoognostica del muso si presenta estremamente difficile e peculiare.
Affrontando una verifica zootecnica di un Chihuahua, nello specifico nell’esaminare la regione della faccia, non ci si può soffermare esclusivamente sulla valutazione della lunghezza della canna nasale per attestare: “muso tipico”. Sarebbe facile ed elementare, ma sicuramente sarebbe una considerazione zootecnica riduttiva e affrettata.
La regione del muso deve essere esaminata in modo approfondito, considerando i suoi diametri, la faccia e i profili, la varietà di pelo, la commessura labiale, le pieghe facciali e la rima buccale.
Nel Chihuahua il profilo superiore della canna nasale è rettilineo e mai divergente. Osservando di profilo: la linea su¬periore e quella inferiore del muso si mostreranno quasi parallele. Il muso appare tronco oralmente, corto ma non esageratamente. Deve essere di giuste proporzioni armoniose con il cranio.
Affinché il Chihuahua abbia l’espressione di un cane messicano, e non di un cane orientale o di tipo molossoide o braccoide, la regione facciale deve essere priva di rughe con la pelle elastica ed asciutta. Il muso nelle parte aborale deve essere largo per poi assottigliarsi gradualmente nelle parte orale, di conseguenza le facce laterali del muso saranno leggermente convergenti e lo sviluppo labiale sarà poco sviluppato come in tutte le razze a facce laterali del muso convergenti.
Le guance, o regione masseterina, sono leggermente sviluppate e molto asciutte. La zoognostica ci insegna che per tutte le razze è gradito un limitato sviluppo di questa regione e ricercato uno sviluppo più contenuto per evitare un aspetto grossolano ed esaltare la raffinatezza della regione sotto-orbitale, pregio assoluto.
La regione sotto-orbitale ben cesellata denota un fattore di distinzione.
Poche persone ricorderanno di aver sentito o letto l’affermazione, “il sorriso del chihuahua”; in effetti è sempre più raro riscontrare questa sublime espressione. Per ottenere questa ormai difficile raffinatezza relativa di razza, bisogna tornare alla regione della faccia, alle giuste proporzioni armoniose e precisamente alle linee labiali e alla sua commessura. Il labbro deve essere teso, asciutto, mai con pelle rilassata, sempre molto tirato, mai carnoso, senza ruga né pieghe per favorire la visibilità delle sue rime labiali . La commessura labiale deve essere poco accentuata, le labbra superiori non devono mai apparire cadenti o coprire totalmente quelle inferiori.
Con la somma di tutte queste peculiarità morfologiche, della regione facciale e craniale, finalmente il nostro chihuahua ritorna a sorridere.
Andando ad analizzare il morso: lo standard desidera una chiusura a forbice, accettata la tenaglia. Per ottenerla abbiamo bisogno di una uguale lunghezza della mascella superiore e di quella inferiore. L’uguaglianza della lunghezza delle mascelle favorisce un mento visibilmente esposto, grande prerogativa di distinzione. Le branche mascellari sono larghe per non generare un muso troppo stretto ed accogliere in modo corretto la distribuzione dentaria.
Assolutamente da penalizzare, nella valutazione morfologica della testa, è l’over type (oltre il tipo) espressione tipica inglese stante a esprimere una situazione di ipertipicità. È parimenti difetto grave la situazione opposta, quando si rileva una mancanza di tipicità. La moderazione e l’armonia sono da ricercarsi.


OCCHI, ORECCHIE, PIEDI E PELLE
Occhi in posizione frontale ben distanziati, di forma rotonda, grandi ma non enormi, sempre in equilibrio con la testa, mai globosi e prominenti. Una linea immaginaria, partendo dal punto basso di inserzione dell’orecchio, attraversa l’occhio passando dall‘angolo esterno a quello interno rasentando il punto di incontro delle aposifi nasali e del muso. Il centro dell'occhio è sulla traiettoria di una retta linea immaginaria che collega gli angoli interni ed esterni degli stessi con la base dello stop e il punto più basso dell'inserzione dell'orecchio. Da preferire i colori scuri tenendo in considerazione che i colori degli occhi sono in stretta dipendenza genetica con il colore del mantello e con la pigmentazione delle mucose. L’occhio, sia per forma che per posizione e colore, contribuisce alla tipicità di razza messicana. La congiuntiva non deve essere esposta, difetto assoluto in tutte le razza da compagnia tranne che nel Japan Chin in cui è una tipicità di razza.
Le orecchie, a forma di un triangolo isoscele e larghe alla base, si assottigliano gradualmente verso la punta che è leggermente arrotondata. Portate in modo eretto, sono grandi ma non grandissime, sempre in stretta armonia con la testa. Per orecchio ben inserito si intende che l’angolo esterno dell’occhio sia allineato con il punto più basso dell’inserzione dell’orecchio. Ricordiamo che solo a riposo formano un angolo di 45°, in attenzione devono ridurre l’apertura dell’angolo portandole più riavvicinate. Le orecchie, in alcune situazioni particolari, a volte anche legate ad un fattore di emotività, possono essere portate in direzione craniale, basta richiedere l’attenzione del soggetto per notare il giusto portamento e l’espressione di razza.
Il piede è di forma tonda allungata (non piede di lepre né piede di gatto) le dita ben separate ma non schiacciate Le unghie sono particolarmente ben arcuate e moderatamente lunghe. I cuscinetti sono ben sviluppati e molto elastici
La pelle del Chihuahua nella completa superficie del corpo é elastica e liscia, non saranno mai presenti piccole rughe.

COLLO
Il collo, piuttosto cilindrico e di media lunghezza, è leggermente arcuato. Il suo profilo dorsale è convessilineo verso la nuca con portamento della testa fiero ed elegante. Questo profilo superiore del collo è considerato il più funzionale, quindi da ricercare. Da penalizzare il collo da cigno e quello dal profilo superiore convesso con portamento della testa alta, molto grazioso da osservare, ma non funzionale causando lo spostamento del centro di gravità all’indietro gravando su uno sforzo maggiore del posteriore, inoltre proietta le appendici anteriori verso l’alto generando un movimento scorretto steppante.
Il profilo ventrale del collo e della gola devono essere assolutamente privi di pelle rilassata, di pieghe e rughe; non deve fornire la visione di una testa avvolta in un collo di pelliccia, questa definizione si riferisce alla pelle che non deve mai essere abbondate e rilassata. La pelle, anche in questa regione, è elastica e tirata, mai esageratamente rilassata ed essenzialmente priva di giogaia: essa è costituita da due pieghe cutanee che iniziano dalle branche mandibolari e che interessano la gola, limitandola lateralmente ed il margine inferiore del collo. Difetto relativo in alcune razze e richiesto in altre razze, come ad esempio nei soggetti del gruppo II e VI. Nella maggior parte delle razze costituisce sempre un difetto dimostrando un rilassamento della cute oltre a denunciare un’origine linfatica.

L’inclinazione del collo deve essere di circa 45 - 50 gradi, come la spalla, per garantire lo spostamento del baricentro in tutte le sue direzioni. Il collo e la testa insieme vengono denominati bilanciere cefalo-cervicale, hanno l’importante funzione di conservare l’equilibrio nel movimento. Una corretta lunghezza del collo favorisce anche una ampia sgambata in avanti. Il collo di lunghezza ridotta è accompagnato quasi sempre da scapole diritte con un obliquità dell’omero marcata, di conseguenza il nostro chihuahua apparirà gettato sul davanti o sotto di sé, nella parte anteriore. Un collo troppo corto non si fonde bene nelle spalle. Una buona fusione del collo nel tronco è un pregio assoluto e non relativo.
La lunghezza della spalla, salvo alcune eccezioni, è in relazione con la sua inclinazione: una spalla corta è dritta, una spalla lunga è giustamente inclinata all’indietro. La giusta inclinazione consente una falcata lunga di conseguenza potremmo dire che copre bene il terreno.
Da ricercare un omero lungo, la lunghezza dell’omero è pressoché uguale alla lunghezza della spalla, pregio assoluto. L’angolo scapolo-omerale di circa 90, 95 gradi.

PROPORZIONI IMPORTANTI E CORPO
Una razza elegante di grande raffinatezza e distinzione, il suo formato è compatto in modo armonioso con giuste proporzioni generali fra la massa e volumi. Si mostra quasi quadrato con un buon sviluppo della struttura muscolare ed ossea senza alcuna deficienza.
Tronco cilindrico, robusto e compatto deve manifestarsi quasi quadrato, nelle femmine è permessa una leggera lunghezza di tronco (attenzione: permesso non significa desiderato!). Osservando il cane di profilo: l’altezza che intercorre tra gomito e suolo deve essere uguale alla lunghezza dal gomito al garrese e la somma di queste due misure deve essere leggermente inferiore alla lunghezza che intercorre tra la punta della spalla e la punta della natica, cioè la lunghezza “scapolo ischiale”. La linea superiore del corpo è orizzontale, quella inferiore risale nella regione ventrale, vedremo un ventre ben rialzato per evitare l’effetto obeso.
La groppa è larga, pregio assoluto, forte, leggermente inclinata o piatta, la sua inclinazione determina tutte le angolazioni del treno posteriore dal femore al coxale e dalla tibia al tarso. La groppa trasmette il movimento scaturito dall’apertura di tutti gli angoli articolari dell’arto posteriore.
Il garrese è leggermente rilevato elemento di grande distinzione assoluto, non dovrà mai essere basso o corto, graverebbe sul movimento rendendolo lacunoso e sicuramente non tipico, con un passo corto.
Il torace è di essenziale importanza vitale e funzionale, per questo ultimo riferendosi al movimento. Il torace ampio e profondo, visto davanti deve essere largo per avere più spazio fra la sommità delle scapole. Da ricercare costole lunghe ben arcuate, inoltre la loro inclinazione è maggiore davanti verso l’indietro, il punto più largo del torace deve essere leggermente caudale ai gomiti. Questa conformità toracica favorisce anche un movimento tipico.

CODA
La coda, in questa razza così armoniosa, collabora sia nel movimento che in stazione, a consolidare tipicità e armonia. La sua attaccatura è molto alta. La coda è portata a falce o a semi cerchio con la punta rivolta verso le regioni lombari, più larga alla base che all’estremità. Dà la sensazione delle vertebre piatte che alcuni veterani esperti giudici italiani definiscono coda a tagliatella.

ANDATURA
Un buon movimento è la prova della corretta costruzione del cane. Un Chihuahua che sia strutturalmente ben costruito, in accordo con lo standard, si muoverà secondo lo standard. I passi sono lunghi, veloci ed elastici senza mostrare sforzo e manchevolezza.
L’orma del posteriore copre perfettamente l’orma dell’anteriore, con un buon allungo si deduce una buona spinta del posteriore, per ottenere questo effetto bisogna che abbia una giusta angolazione di spalla per accogliere la spinta propulsiva che nasce dall’apertura dall’angolo interno dei garretti. Questi angoli si aprono grazie alla contrazione dei muscoli gemelli. Il posteriore risulta ben angolato con garretto corto e un evidente sviluppo del tendine d’Achille della safena sinonimo di pelle sottile, quindi raffinatezza ed eleganza.
Nell’esaminare il giusto movimento del Chihuahua è necessario esigere dall’ esemplare un passo veloce e sostenuto, solo in queste condizioni ci dimostrerà che tutti gli arti convergono verso l’asse mediano determinando il classico movimento denominato single tracking (orma unica).
Durante il trotto allungato, man mano che il cane aumenta l’andatura, gli arti convergono verso l’interno fino al momento in cui i piedi si pongono in linea rispetto all’asse longitudinale mediano del corpo. In movimento gli arti anteriori e posteriori hanno una direzione correttamente verticale anche se inclinati verso l’interno, gli arti posteriori vanno a coprire perfettamente le orme degli arti anteriori. Lateralmen¬te, durante il trotto, si devono osser¬vare buon allungo e coor¬dinazione di tutti gli arti, così da far risultare il movimento leggero e funzionale.

MANTELLO
Il Chihuahua si presenta in due sole varietà: pelo corto e pelo lungo. Le due varietà devono essere nettamente riconoscibili, benché sotto il mantello il Chihuahua ha identiche caratteristiche morfologiche.
Entrambe le varietà sono costituite da un doppio mantello (pelo di copertura + sottopelo)
I due mantelli presentano pelo liscio, cioè il pelo mantiene per tutta la sua lunghezza una linea dritta senza alcuna deviazione dal suo asse e la tessitura è setacea.

Nella varietà a pelo corto, il pelo è liscio e fitto specialmente sul corpo dove rimane ben aderente. La natura del pelo in cinostostica tessitura è morbida, setacea, liscia al tatto, il mantello è lucido e questo aspetto è più evidente nelle tonalità scure, su tutta la testa, sulla gola, sul ventre e su¬gli arti deve risultare più corto aree come la regione dell’addome possono risultare decisamente rase.

In questa varietà deve essere presente un moderato sottopelo che si accentua nelle parti del collo e della coda fino ad avere un collare e una coda con più folta.

La distribu¬zione del pelo sulla coda le conferisce un aspetto leggermente "schiacciato" nella faccia ventrale dato che i peli che crescono ai lati, specialmente in prossimità della base sono gene¬ralmente più lunghi e vanno accorciandosi verso la punta. Questo aspetto schiacciato è dato dalla distribuzione del mantello non dalla struttura della coda ed è sempre stato considerato un tratto distintivo della razza.

Nel colore blu il mantello si presenta meno fitto, specialmente sulle orecchie.

Difetto è il mantello raso tipo Dobermann: carezzando il mantello al contrario questo non si alza e conferisce alla coda un aspetto simile a quella di un ratto.

Nella varietà a pelo lungo, il pelo è di media lunghezza, la sua tessitura è morbida (mai dura o ruvida al tatto) deve essere liscio o leggermente ondulato, mai riccio più fitto sul corpo e con sottopelo moderato. Molto corto sulla testa, muso, parte anteriore degli arti, forma delle frange più lunghe sulle orecchie specialmente verso la base, sul collo e sul petto e dietro le zampe anteriori, sul lato esterno delle natiche (culotte) e soprattutto sulla coda che deve essere molto guarnita e piena come una piumino. Nel pelo lungo le punte del mantello devono catturare e riflettere la luce di una giornata luminosa, un pelo opaco è indice di tessitura non corretta e questo effetto è molto più evidente nelle tonalità di mantello scure.
Un mantello senza sottopelo non è corretto, come non lo è un mantello troppo ricco di sottopelo che rende i peli molto sollevati dal corpo dando l’impressione di un pelo di tipo spitz. Tra l’altro questo tipo di pelo ha una muta molto abbondante ed è difficile da curare.
Tra i difetti: un mantello con pelo troppo lungo o eccessivamente ondulato o con mancanza di pelo,

Entrambe le varietà di pelo, se corrette, assicurano al nostro piccolo Chihuahua una giusta protezione dagli agenti esterni. La muta è moderata, la cura del mantello è molto semplice in entrambe le varietà.

Ricordiamo che le frange saranno più o meno abbondanti a seconda del sesso e dell’età del soggetto e anche della stagione. Il maschio avrà una criniera molto più abbondante della femmina, e la sua coda sarà più facilmente simile al piumino desiderato dallo standard, un soggetto di 3 anni avrà un mantello completamente formato.

La femmina, anche a causa delle mute di natura ormonale, avrà spesso un mantello non al massimo della condizione. In sede di giudizio sarà quindi opportuno valutare attentamente la corretta tessitura del mantello e non solo la lunghezza.

Tutti i colori sono ammessi e in tutte le loto tonalità e pezzature, escluso il merle che è considerato in difetto da squalifica.

 

 

 

 

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