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COTON DE TULEAR... UN BATUFFOLO DI COCCOLE!

Di questo piccolo batuffolo, scoperto a vivere in branco sulle dolci coste del Madagascar, non si conosce molto della sua origine che resta ancora misteriosa.
Una leggenda nata dopo l'arrivo del Coton in Europa vuole che dal naufragio di un antico galeone...

qualche esemplare di cane da compagnia delle dame ospitate a bordo o cagnolini usati per dar la caccia ai topi in cambusa, abbia raggiunto l’isola malgascia a nuoto e ivi abbia messo le tende… Leggenda o realtà? Le uniche fonti scritte sono appunti di Etienne de Flacourt, governatore sull’isola “ una certa quantità di cani piccoli con musi lunghi e gambe corte simili alle volpi, alcuni sono bianchi. Si sono mescolati a cani arrivati dalla Francia… hanno orecchie corte”. Ovviamente questa traccia non è sufficiente a dimostrare che si trattasse proprio dei nostri coton.. D’altro canto anche portoghesi, inglesi, olandesi e dal medioevo arabi, indiani e indonesiani hanno veleggiato verso in Madagascar..

Dunque, ai giorni nostri l’unica certezza è che i coton apparvero in Madagascar, e che la selezione naturale ci ha regalato un piccolo, rustico, vivace forte ed intelligente cagnolino capace di sopravvivere in un ambiente ostile, un piccolo cane straordinario!
Il coton fece il suo ingresso ufficiale in Europa negli anni ’70. Il primo standard è del 1971. Da quanto appare sulla documentazione tra il primo standard malgascio e quello francese (che detiene il patronato della razza) sembrerebbe che nella traduzione sia stato eliminato pressoché totalmente il colore, previsto anche di un nero nella versione originale (tanto che il cane a vincere la prima esposizione sull’isola nel1972 fu un cane pezzato di nome U’Rick, un maschio bianco e nero).
E proprio il colore è una delle affascinanti caratteristiche di questa razza. Quando nascono spesso i cuccioli sono pezzati come un san Bernardo! Nero, marrone, rosso, o begiolino creano macchie grandi ed irregolari su tutto il corpo e prevalentemente sulla testa. Con il passare delle settimane però nella maggior parte dei casi il colore vicino alla radice inizia magicamente a schiarirsi fino a diventare bianco nell’età adulta! Se si osserva il loro mantello attentamente sebbene il colore di fondo sia bianco, leggere sfumature (proprio come per i fiori della pianta del cotone) di grigio o beige sono diffuse un po’ ovunque. Non si conosce il motivo di tutto ciò ma sicuramente gli allevatori tendono a conservare questa caratteristica che li rende unici. Inoltre laddove il mantello era pezzato il pigmento delle mucose acquista un bel nero intenso come la pece. Anche la tessitura del mantello ricorda la pianta del cotone. Il pelo è resistente, elastico, morbido al tatto. Facendolo scivolare tra le dita assume consistenza e resta sollevato. Il nome della razza è dunque spiegato, significa “cane col mantello di Cotone di Tuléar (porto del Madagascar)”.
Il coton è un cane piccolo, con occhi scuri, vivaci e dall’espressione intelligente. Il principali rapporti sono: altezza/lunghezza 2 a 3, testa/corpo 2 a 5, cranio/muso 9 a 5. Dunque un cane in un rettangolo raccorciato, muso corto su testa triangolare, cranio leggermente arrotondato, assi cranio-facciali paralleli, orecchio attaccato alto e pendente. Le dentature ammesse sono forbice, tenaglia e forbice rovesciata. E’ un cane piccolo ma muscoloso, con un ottimo torace. La linea superiore è leggermente convessa e le angolazioni non troppo accentuate. Gli arti sono “a piombo”. La coda attaccata bassa è portata alta sul dorso in movimento. Il colore è bianco con sfumature. Se un cane è giovane colori più forti sono ammessi.
La salute del coton solitamente non riserva sorprese. Longevo e resistente ha poco bisogno del veterinario, a parte per i richiami delle vaccinazioni e per la pulizia dei denti.
Molto più impegnativa invece la cura del mantello. Il coton non ha la muta e il pelo (che non emana cattivo odore) cresce molto lentamente. Quindi se si vuole un cane da esposizione la cura del mantello deve essere quotidiana e molto attenta e delicata. I cani che non devono essere esposti invece possono avere un taglio da cucciolone che lo rende un simpatico peluche senza essere troppo impegnativo per la spazzolata. Sul pelo del coton si usano spazzole a denti lunghi e arrotondati sulle punte (senza pallini), un pettine a denti larghi per controllare che non siano rimasti nodi. Un pettinino piccolo a denti fitti e corti per pulire quotidianamente gli occhi. Si usano shampoo e balsamo neutri (mai blu o sbiancanti) e si tiene il pelo umido quando si spazzola. Il cane va lavato (sempre dopo essere stato liberato da tutti i nodi, altrimenti si infeltrisce come un golfino di cachemire messo in lavatrice!) ogni volta che è sporco e la spazzola non scorre più bene. Va asciugato con un phon a getto moderato e a bassa temperatura, spazzolando.
Il coton è stato esposto per la prima volta all’esposizione malgascia del 1972. Da allora pian piano ha calcato i ring di tutto il mondo. Il paese di massima diffusione è sicuramente la Francia (mediamente nascono 1500 esemplari l’anno), che detiene anche il patronato dello standard. E’ diffusissimo nei paesi scandinavi, specie in Finlandia (intorno ai 200 cuccioli all’anno) e Danimarca, oltre che in Belgio ed Olanda.. Negli altri paesi sta conquistando un pubblico cinofilo attento e informato. Negli Stati Uniti finora è stato esposto e tutelato dall’Arba (american rare breed association) ma è di questi mesi la notizia che viene reclutato dall’akc. In UK la razza è approdata nel 1987. La diffusione è ancora limitata. In Italia è arrivato negli anni ’80 ma i numeri sono ancora poco importanti, non si è mai superato il centinaio di cuccioli l’anno, comunque la qualità media è sicuramente buona e i nostri allevatori hanno conquistato premi di tutto rispetto quali campionati del mondo, europei,.scandinavi, francesi ecc
L’aspetto più accattivante di questa razza è il carattere, tra l’altro fondamentale in un cane da compagnia. E’ sicuramente un compagno ideale per tutta la famiglia. Il coton è vivace, brioso, allegro, attivo e giocherellone. Mia isterico o petulante, abbaia poco, è saggio ed equilibrato sin da cucciolo. Ama stare in compagnia e “a contatto” con gli umani: se ci si sposta da una scrivania all’altra nella stessa stanza il coton si sposta per accucciarsi vicino al piede. Duttile e versatile è adatto per l’agility, la pet theraphy, la danza, o semplicemente per lunghe passeggiate o una nuotata al mare. Va d’accordo con i gatti e gli altri animali. In fondo però mantiene ancora tratti selvaggi del branco…. Per il coton la gerarchia all’interno di un gruppo allargato è sacra e va rispettata, altrimenti perde “le staffe”. Sa cacciare i topi meglio di un gatto. Inoltre inspiegabilmente verso l’imbrunire, se ha la possibilità di muoversi, comincia a correre in cerchio… c’è chi dice che sia retaggio della sua vita selvaggia in Madagascar quando cercava di sfuggire agli alligatori o radunava piccoli animaletti.. C’è chi avuto la sorpresa di vedersi radunare tutti i conigli nani del giardino con questo sistema mentre un musetto orgoglioso e simpatico guardava il padrone in cerca di approvazione!

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